quando la corsa diventa poesia

“ NOTTE DI SAN LORENZO “

Stelle tante stelle,

come i mille sorrisi di un fanciullo

come la gioia,la serenità,le cose belle della vita,

così vi vedo lassù

scintillare nel nero intenso di questa magica notte e

regalarmi attimi d’infinito stupore.

Stelle tante stelle,

come i sogni di ognuno di noi,

come i desideri , le ambizioni, le speranze di una vita,

così vi vedo lassù

fuggire dal nero intenso di questa magica notte e

sorprendere il mio animo bambino.

Emozioni tante emozioni

come la prima stretta di mano da adulto

o come il primo bacio alla mia donna

oppure come i primi passi di mio figlio

o banalmente

come la prima volta su una cima.

Emozioni tante emozioni

come la prima volta di ogni cosa.

E questa magica notte…

fra i silenzi della Val Dogna

che danno quel grande senso di pace,

fra la severità dei suoi picchi

che ammoniscono l’incauto incedere,

al cospetto della possente maestosità del Montasio

che lascia esterrefatti e senza fiato,

fra i discreti rumori della sua natura

momentaneamente assopita,

fra il fascino dei suoi casolari

da decenni ormai dormienti.

Questa magica notte…

dalle parti di Costasacchetto

fra il calore di un amichevole abbraccio

che seppur fuggevole vale per tutta la vita

…è per me la prima volta.

 Ed è la prima volta

che fili d’erba intimoriti e fiori annuenti

trattengono il tremore delle mie membra.

Le mie mani cercano un appiglio

che questa volta non servirà;

le mie nari percepiscono odori

che forse non esistono;

il mio sentire qualcosa

si ferma alla sola immaginazione;

anche la bocca sembra voler trovare

nuovi gusti in quest’aria fine ma

in questo momento è soltanto il mio sguardo

che può trasmettere al mio cuore

tutta l’immensità di questo regno.

Cadono le stelle questa notte,

al di là delle vette si dissolvono

ma alla mia vita

ogni giorno altre si affacciano.

Vanno,vengono,spariscono e poi ritornano…

…le cose belle della vita.

Piccolo piccolo,

raggomitolato nel tepore

di un improbabile riparo notturno,

muto seguo il baluginare nel firmamento.

Nessuna notte più mi sorprenderà

e così domattina

potrò svegliarmi un po’ più grande

e quel che più conta

ricominciare.